Le intelligenze artificiali e lo slow journalism
Accelerare con la tecnologia per liberare il tempo e fare buon giornalismo
Le intelligenze artificiali come alleate dello slow journalism: delegare per fare meglio
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L’intelligenza artificiale spesso viene associata alla velocità e all’efficienza, ma nel contesto dello slow journalism può diventare una preziosa alleata per gestire al meglio il tempo e le risorse.
Se sei qui probabilmente lo sai già, ma lo slow journalism è un approccio che punta alla qualità e alla profondità dell’informazione, dando priorità alla comprensione e all’analisi rispetto alla rapidità. Qui entra in gioco la tecnologia.
Delegare alle macchine i compiti noiosi
Alle intelligenze artificiali possiamo affidare i compiti più noiosi e ripetitivi, come la trascrizione, l’analisi di grandi quantità di dati, la creazione di riassunti, di parafrasi, di bozze post per i social media. Le macchine possono svolgere queste attività in modo rapido, lasciando ai giornalisti la libertà di occuparsi del lavoro creativo e dell’analisi critica. Tuttavia, per farlo, è essenziale fidarsi della tecnologia e conoscerla a fondo. E poi esercitare sempre il controllo umano.
Tre visioni polarizzate sull’AI
Quando si parla di intelligenza artificiale, esistono tre visioni principali:
• Catastrofisti: credono che l’AI ci sostituirà o ci distruggerà.
• Super-ottimisti: vedono l’AI come il nostro futuro.
• Cinici: considerano l’AI solo una moda passeggera.
Cosa serve ai giornalisti?
Come giornalisti (e come esseri umani), abbiamo bisogno di un approccio realistico e critico nei confronti delle intelligenze artificiali. Dobbiamo riconoscere che in questo ambito si intersecano diverse questioni critiche come gli oligopoli economici e tecnologici, la sostenibilità ambientale, i punti di vista e le prospettive coloniali, le tecnologie incorporate nelle armi, il controllo sulla persona e sulle emozioni e molto altro. persino tecnologie di armi incorporate. Avvicinarsi le intelligenze artificiali è una sfida multidisciplinare che richiede una conoscenza profonda per potere usare le macchine nel modo più efficace e responsabile possibile.
AI e giornalismo: una combinazione potente
L’AI si presta a diversi ambiti del giornalismo. Ecco alcuni esempi concreti di come può essere utilizzata:
• SEO: ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca.
• Social media: pianificare e gestire post in modo efficiente.
• Newsletter: segmentare il pubblico e personalizzare i messaggi.
• Scrittura: generare bozze di articoli o fare brainstorming su nuove idee.
• Analisi di documenti: esaminare grandi quantità di documenti in breve tempo.
• Sbobinare interviste: trasformare file audio in testo.
• Riassumere contenuti: creare sintesi di articoli o report.
• Correzione e revisione: migliorare la qualità di un testo con suggerimenti editoriali.
• Traduzione: adattare i contenuti a diversi pubblici linguistici.
Esempi concreti di AI applicata al giornalismo
Organizzazioni come The Marshall Project utilizzano le ia per semplificare documenti burocratici complessi, rendendoli più accessibili al pubblico: il progetto si chiama Decoding Bureaucracy. Zeit Online e ABC Australia usano chatbot di ia per rispondere alle domande dei lettori e suggerire contenuti. ESPN genera report sportivi a partire dai dati, mentre Newsquest impiega l’AI per gestire compiti ripetitivi e noiosi come, ad esempio, modificare comunicati stampa per la pubblicazione.
In Slow News usiamo le ia in molti modi. Abbiamo una policy pubblica e trasparente che aggiorniamo costantemente e racconta come le usiamo e come non le usiamo. È aperta alle proposte di modifica.
Abbiamo usato le ia per una parte di lavoro sul podcast 10 e 25.
Personalmente, le uso regolarmente integrate nel mio flusso di lavoro. Per esempio, per lavorare a una serie giornalistica che si intitola Smart Housed ho usato Pinpoint per sbobinare le interviste e poi ChatGpt per individuare le citazioni che mi interessavano e inserirle in bozze di lavorazione.
Etica e rischi
L’uso delle intelligenze artificiali deve essere sempre supervisionato da un essere umano. Gli strumenti di ia non sono infallibili e non dovrebbero mai essere usati per la velocità e l’iperproduzione ma per migliorare la qualità di quel che facciamo come esseri umani:
parlare con le persone
intervistare
essere sul campo
relazionarsi
studiare
ragionare e unire i puntini
Fra l’altro, sono tutte cose che riguardano l’umanità non solo il giornalismo.
Il futuro del giornalismo è lento e centrato sull'umano
La possibilità di produrre tonnellate di contenuti con l’intelligenza artificiale generativa dovrebbe suggerirci che occorre privilegiare tutto ciò che è umano nel lavoro: il giornalismo del futuro rimane centrato sull’essere umano. Le ia sono uno strumento, un arricchimento di quel che sappiamo fare: liberano tempo per concentrarsi su indagini approfondite e coltivare relazioni, appunto. Non si tratta di scegliere tra tecnologia e qualità, ma di utilizzare le tecnologie per rafforzare il giornalismo di qualità.
Formazione gratuita con TheFix Media
Per chi è interessato ad approfondire l'uso delle intelligenze artificiali nel giornalismo, ho realizzato un corso gratuito per TheFix Media. Il corso si compone di otto puntate via mail e può essere seguito al proprio ritmo, recuperando ogni puntata quando lo si desidera. Ogni lezione è pensata per adattarsi al tempo e alle esigenze di ciascunə, in piena autonomia.